Gianni Rodari il ribelle tranquille

Domenica 29 gennaio, alle 16, al caffè Lucioni di Castiglione Olona si continuerà a riflettere sui temi del giorno della memoria, poiché il libro che l’associazione Borgo antico propone per la rassegna de Il te con l’autore riprende questa tematica.

Si tratta di “Scritto e formato da Gianni Rodari”, di Chiara Zangarini e Alessandro Colombo, che propongono un Rodari fuori dagli schemi per cui è noto al grande pubblico.

“Possiamo dire proprio, come affermava il grande scrittore, c’era due volte Gianni Rodari, perché qui, dice il presidente dell’associazione Ugo Marelli, non si tratta di incontrare l’autore noto al grande pubblico per la sua letteratura dedicata ai più piccoli, ma il maestro Gianni Rodari, che, nell’anno scolastico 1942/43, insegnò in una terza elementare ad Uboldo. Ed è proprio da questo registro, recuperato e conservato gelosamente dagli autori, che si può tracciare la figura di un personaggio che, a suo modo, combatté contro un fascismo ormai in fase di sfaldamento sotto i contraccolpi della guerra.

“È davvero emozionante leggere dalla scrittura minuta i programmi che Rodari andava svolgendo, beffandosene delle direttive che giungevano da Roma al punto che alla fine dell’anno scolastico si aggiudicò il voto di insufficiente.”

Chiara Zangarini ha alle spalle numerose pubblicazioni che hanno come tema la storia locale, ma ha curato anche i racconti giovanili di Rodari. Ha raccolto e pubblicato anche le leggende del territorio insubrico, ed ha pubblicato anche alcuni scritti legati alla presenza di streghe nel varesotto.

Alessandro Colombo ha alle spalle una lunga militanza come giornalista, sia per la carta stampata che per la televisione. Anch’egli appassionato si storia locale ha curato per 24 anni l’agenda tradatese, un volume che racchiude gli avvenimenti dell’anno. Ma ha anche curato numerose altre iniziative sul territorio.

Il libro, molto agile, riporta diverse riflessioni dell’autore tratte da pagine di diario e commentate dall’autrice che propongono lo stato d’animo non solo di Rodari, ma anche di chi legge certe riflessioni che si collocano lungo un filone di autonomia dell’insegnamento che punta a sviluppare la fantasia e la curiosità dei suoi allievi: 45 ragazzini provenienti da un mondo agricolo, predominante nel territorio, che si appassionavano alla sua metodologia ed alle sue parole che incantavano e li portavano verso mondi leggeri.